bici in città

Noi dobbiamo governare l’autonomia e non le correnti

Era inevitabile che le correnti romane sfociassero in polemica per via degli interessi contrapposti tra segretario, Presidente del Consiglio e Ministri.
Le dimissioni di Fassina (inopportune a mio avviso) saranno il primo atto di una commedia tutta interna al partito a cui non faremo mai l’abitudine.

Tutto questo andrá in scena mentre a Trento si deve discutere sul prossimo segretario del partito democratico del Trentino.

Sarebbe una sciagura se il dibattito, anzichè incentrarsi sulle questioni che riguardano il nostro territorio, le competenze molto più ampie che i nostri amministratori devono governare, le nuove sfide derivanti dall’accordo di Milano in un contesto di risorse in calo, si limitasse alle dinamiche correntizie nazionali o alle sfide tra governo e segreteria.

Il Partito Democratico del Trentino ha saputo dimostrare maggiore maturità nel suo rapporto con la coalizione e con gli elettori, nonostante abbia attraversato un momento di turbolenza importante a seguito delle primarie per il presidente della Provincia.

Questo percorso e queste difficoltà ben gestite dalla presidenza e dalla segreteria del partito, hanno fatto emergere due anime del partito: una sociale ed una amministrativa, una piú sognatrice e l’altra piú concreta, una pura e l’altra realista. Gli appartenenti a queste anime sono distribuiti tra le diverse correnti nazionali di oggi e di ieri e, per fortuna, scongiurano il fatto che il dibattito avvenga sotto i cappelli dei tre recenti contendenti.

Sulla base di queste riflessioni, da semplice iscritto, senza ruoli negli organi di partito mi auguro che:

il dibattito di questi prossimi mesi sia incentrato sui temi veri del Trentino ( non sull’immigrazione e sui gay, per capirci) e che le due anime si confrontino in modo acceso, duro e leale fino al giorno in cui non sará scelto il segretario di tutti!

non nascano candidature dell’ultimo secondo volte a indebolire questo o quel candidato favorito, per preservare libertá di azione ad una minoranza organizzata

il segretario eletto sia una persona che si puó dedicare a tempo pieno ad un ruolo cosí delicato di relazione con le altre forze politiche, con i circoli sul territorio e con gli amministratori del partito

vengano colte le istanze di rinnovamento giunte da tutte le parti, senza cesure con il passato, valorizzando al meglio le esperienze e ricordando che etá e sesso non sono valori mentre per fare il segretario provinciale serve un sacco di tempo ed esperienza

si proceda subito con una riduzione dei membri dell’assemblea provinciale per renderla organo produttivo e di reale decisione sui temi generali, lasciando autonomia alla segreteria sulle questioni puntuali e strategiche.

trasferte…

Mi capita ogni tanto di partecipare a qualche riunione romana.
Non sempre le riunioni sono produttive, ma è importante mantenere attive reti e relazioni, confrontarsi con i colleghi, curiosare, cercare di imparare, cogliere qualche spunto.

Dalla riunione di oggi mi porto via alcune notizie pesanti, alcuni segnali che vanno letti con attenzione, che devono far riflettere per tenere il passo.

Durante il suo intervento, il collega campano ha definito piccolo paese una città di 54.000 abitanti, mentre tempo fa in via Tartarotti, qualcuno ha osato definire Rovereto una GRANDE CITTA’.

Nella relazione sullo stato di salute dell’associazione è emerso che altre categorie sono profondamente in crisi: ho sentito dire che in una Regione italiana stanno chiudendo 400 attività commerciali al giorno negli ultimi due mesi!!!!

Una buona parte delle persone ha definito le Regioni uno spreco, vedendo nelle provincie un livello istituzionale più vicino ai cittadini.

Mi sono sentito dire da tutti che noi siamo fortunati e solo qualcuno molto attento ha colto che il bilancio provinciale si sta ridimensionando.

In un momento così, si può stare fermi ed aspettare cosa succede?
Si può temporeggiare?
O vanno fatte scelte strategiche che permettano di ampliare gli orizzonti?

Io una risposta me la sono data e nel mio piccolo porterò avanti alcune proposte. Spero di non incontrare le solite chiusure pregiudiziali.

settimana europea per la riduzione dei rifiuti

Il mio criterio di scelta delle tre preferenze nel partito democratico

Il proliferare di liste e candidati alla presidenza della Provincia, complica lo scenario per indebolire il centro sinistra autonomista. Nonostante questa confusione confido nell’intelligenza degli elettori affinché sostengano l’unica compagine in grado di garantire la governabilitá del Trentino.
Nel caso in cui non venisse raggiunto il quorum del 40% che fa scattare il premio di maggioranza, il Trentino si troverebbe nella medesima situazione che si vive a livello nazionale, con la complicazione che il centro destra trentino é già frammentato e si troverebbe a trattare con diverse liste piú o meno civiche che non hanno una vera identità e capillarità territoriale.
In questo scenario gli elettori del centro sinistra e del partito democratico in particolare, si trovano ad esprimere le loro preferenze con criteri stigmatizzati dalla stampa come divisioni interne al partito: riflessi della politica nazionale, correnti locali, territorialitá, genere.
Dopo una lunga riflessione ho scelto di superare tutte queste logiche e di esprimere le mie tre preferenze secondo criteri di competenza, ambito di interesse dei candidati, esperienza amministrativa (che trovo necessaria, ma non deve essere eccessiva) e risultati ottenuti.
In questo modo ho risolto il dilemma di come scegliere solo tre persone in una lista ricca e ben articolata come quella del Partito Democratico:

Ho scelto il capolista ALESSANDRO OLIVI per la capacità che ha dimostrato di gestire i complessi temi dell’economia in un contesto di ristrettezze delle risorse. E’ giovane ed esperto e mi permetto di aggiungere anche che in un partito serio, si vota sempre il capolista.

La mia seconda preferenza va ad ALESSIO MANICA perché ha dimostrato di essere un sindaco attento ai temi dell’ambiente e del territorio, della mobilitá, dei giovani, della famiglia e del fare comunità. E’ un testimone del rinnovamento che sta avvenendo all’interno del partito, senza lacerazioni o strappi generazionali, ma con un graduale passaggio di testimone.

Credo che sia importante per un elettore del Partito Democratico, farsi carico della rappresentanza femminile.
Trovo altrettanto importante che questo non avvenga in modo generico, ma che le forze si concentrino per garantire un risultato e l’elezione di alcune donne in consiglio. Per questo ho scelto di dare la mia preferenza a LUCIA MAESTRI in quanto confido che molti hanno avuto modo di apprezzare il suo lavoro da assessore alla cultura del comune di Trento e il suo impegno per consolidare la collaborazione tra Trento e Rovereto sui temi culturali, turistici e delle politiche giovanili.

Con questa mia scelta penso di aver coperto in modo adeguato la pluralità di profili necessari per garantire una buona squadra in consiglio provinciale e di contribuire al necessario ricambio della classe dirigente garantendo quella discontinuitá di passo nella continuitá del progetto, che sará necessaria nella prossima legislatura.

settimana europea della mobilità

Continua l’impegno di AMR per il calendario Rovereto Green
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Rovereto green

anche quest’anno l’amministrazione ha delegato AMR per l’organizzazione di alcune iniziative di sensibilizzazione in materia ambientale.
Questo sarà il calendario dell’anno

Domani, 12 maggio, si terrà bimbinbici, che come di consueto è un pomeriggio dedicato a bambini e famiglie, con animazione, la merenda ed alcuni banchetti espositivi a tema.

Il 13 maggio, parte anche il concorso vai al lavoro in bici, di cui vi allego l’immagine della cartolina e la scheda di iscrizione, per i ritardatari che volessero riconsegnarla domani, all’ultimo momento

Vai al lavoro in bici – Scheda di iscrizione e privacy (1)

Festa del papà

Oggi è uno di quei giorni di bilancio…

Quei giorni in cui si guarda indietro sperando di avere pochi rimpianti e nessun rimorso, e si guarda avanti proiettando tutto sui figli… Che sono quelli che ti hanno fatto diventare genitore.

I miei pensieri di oggi sono stati:
Per fortuna quando le mie figlie raggiungeranno l’età della ragione, Berlusconi non ci sarà più;
Nonostante tutte le fatiche di questi giorni, loro potranno beneficiare degli effetti di una nuova politica con meno baroni, professori e professionisti;
Tra 20 anni, quando saranno alla ricerca di un lavoro, come sarà messa la vecchia Europa?

Non mi è mai capitato di pensare così a lungo termine in questa giornata…. Negli ultimi vent’anni me la sono cavata con un dopobarba!

i profeti del giorno dopo

mi sono sempre considerato una persona aperta, disponibile ad ascoltare e pronta anche a rivedere le proprie posizioni.

nell’ultimo periodo mi rendo conto che sto diventando sempre più rigido e normalmente, quando prendo una decisione meditata difficilmente cambio idea. Sarà la maturità, sarà il dover sostenere le scelte fatte anche quando sono frutto di un compromesso, sarà una maggior capacità di fare sintesi e scegliere.

Il risultato di questa mia “nuova” caratteristica è che in questi giorni NON SOPPORTO chi viene a dirmi che se il candidato di centro sinistra fosse stato Renzi il risultato sarebbe stato sicuramente diverso.

Allora, io capisco che avrebbe potuto pescare in altre aree, capisco anche che Matteo è portatore di un’idea di rinnovamento.

Ma tutti questi profeti hanno votato alle primarie?

E hanno fatto i conti delle possibili dispersioni nelle nostre file?

ed hanno pesato il valore delle aperture di Bersani che oggi, forse, ci aiutano a costruire qualcosa?

cosa hanno fatto in campagna elettorale?

Mi incazzo così tanto che perdo il controllo e rispondo di getto e con rabbia. Chiedo scusa, ma adesso non è il momento di fare i profeti con i risultati in mano. Come scrivevo nel post qui sotto: rimboccarsi le maniche, cambiare passo, uscire dalle solite categorie (genere, età, visibilità), uscire dalle sedi di partito, cambiare schema….

Campagna elettorale

In questi giorni sto facendo campagna elettorale…

Non partecipo ad incontri di partito ai quali partecipano solo gli iscritti, a meno che l’appuntamento non sia con qualche big nazionale.

Io sto cercando di parlare con le persone.
Di spiegare le motivazioni politiche e strategiche dell’accordo per il senato, di spiegare che non è vero che l’esito delle primarie non è stato rispettato, di ascoltare gli orientamenti di voto delle persone.

Ne sento di tutti i colori!

Voti disgiunti dei più strampalati, voti di protesta per fermare il declino o contro la politica vista in tv (come se quella fatta sul web fosse più nobile), non voti perchè tanto non cambia niente, differenze di comportamento tra locale e nazionale…
Insomma, se dovessi fare un pronostico sulla base delle persone che ho provato a convincere, l’unico risultato certo sarebbe l’ingovernabilità e la richiesta da parte di TUTTI, di un rinnovamento radicale!

La politica saprà ascoltare?
Questo il compito dei “militanti” che in questi giorni hanno ascoltato e devono saper ri elaborare per promuovere il cambiamento.